Dopo Silent Hill: Shattered Memories recensito qualche giorno fa è tempo di parlare di un altro pilastro horror, si tratta di Resident Evil. Questo capitolo della saga in particolare ci presenta un remake del gioco uscito su GameCube nel 2002, riproponendoci le stesse situazioni angosciose e mozzafiato.
La trama che ruota intorno a questo capitolo è sempre la stessa che in passato. Avremo, infatti, la possibilità di impersonare uno dei due agenti S.T.A.R.S.: Chris Redfield o Jill Valentine, per poter indagare sul fitto mistero che ha colpito Raccoon City, misteriosamente popolata da migliaia di Zombie (le trame di Resident Evil non spiccano per originalità).
I comandi implementati in questa produzione sono di tre tipi: accoppiata Wiimote e Nunckuck, il solo Wiimote posizionato in orizzontale e il Classic Pad, tuttavia queste 3 possibilità non offrono nulla di nuovo al gameplay già collaudato su GameCube. L’unica novità introdotta da Capcom in quest’ultimo titolo è un’arma difensiva di cui sono dotati i due personaggi selezionabili. Chris dispone di una speciale granata, mentre Jill è equipaggiata di un laser.
Il comparto grafico è pressoché rimasto il medesimo, ma rimane comunque appagante: gli scenari e le stanze del palazzo degli orrori dove si svolge l’avventura sono ricchi di particolari, connotati da un’ambientazione coinvolgente che mantiene sempre viva l’attenzione del giocatore.
A fare di Resident Evil un capolavoro del passato è anche l’atmosfera di gioco, che riproduce in generale un senso di ansia costante, dato soprattutto dalla colorazione cupa degli ambienti di gioco e da un accompagnamento sonoro carico di tensione.