Eccoci alla recensione del tanto atteso Epic Mickey! Prima di iniziare è lecito specificare una cosa: non siamo davanti a un “Super Topolino Galaxy”, per il semplice motivo che non può piacere a tutti a differenza del platform Nintendo, ma risulta comunque un gioco “per appassionati”.
La trama di fondo di Epic Mickey giustifica delle atmosfere tanto plumbee e tenebrose. Il maldestro Topolino sta armeggiando con il modellino di carta di un mondo di fantasia che ospita i personaggi della produzione di Walt Disney ormai dimenticati (Gambadilegno, Clarabella, Orazio, Oswald ecc.), quando ne combina una delle sue, rovescia tutti gli alambicchi dello stregone per sbadataggine e peggiora le cose nel tentativo di rimediare al pasticcio versandoci sopra addirittura del solvente. Quel mondo è dunque irrimediabilmente corrotto, mentre anni dopo una malefica sostanza nera, ovvero il Blot, sveglia Topolino durante il sonno e lo risucchia in un universo dimenticato e sofferente, perché ormai privo di colore. L’unica arma in suo possesso per ristabilire l’ordine naturale delle cose è un pennello magico, che può sparare solvente e ridare vita e colore al tutto.
Epic Mickey si gioca con Wiimote, che va puntato contro lo schermo per spruzzare colore, e Nunchuck, che provvede al movimento e all’innesco del solvente. Ne deriva che l’impiego dei due fluidi si rivela non solo utile per eliminare i bislacchi nemici, ma soprattutto fondamentale per sciogliere intere porzioni di mondo (tasto Z) e ripristinarne l’originario colore (tasto B), risolvendo di volta in volta enigmi strettamente connessi con il level design del gioco.
La modellazione poligonale di Epic Mickey è roba di prim’ordine, tanto che il colpo d’occhio complessivo e la soddisfacente fluidità percepita fanno del gioco di Warren Spector un vero spettacolo per gli occhi. Sono presenti anche brevi ma accattivanti sezioni bidimensionali in stile “Mickey Mouse anni ’30” (che fungono da mero collegamento tra i differenti livelli di gioco) che non fanno altro che aggiungere un gradevole tocco retrò da giocarsi esclusivamente per puro spasso e non di certo per sfida vera e propria.
Il grosso merito di Epic Mickey, ancora, sta nella sua elevata longevità (merito delle tantissime missioni) e nella sua rigiocabilità, garantita da un sistema di scelte morali inserite dagli sviluppatori.